Le soffitte dei nonni possono celare storie affascinanti. Cercando in bauli e scatoloni ho trovato molti tesori, tesori così importanti da raccontare la storia non solo di una famiglia ma di un Paese intero.
Foto di soldati impegnati nei loro lavori o raggruppati per farsi fotografare, così da avere dei ricordi degli anni passati insieme. Preghiere portate in guerra, lettere ricevute dai loro cari che li attendevano speranzosi a casa, e molti altri oggetti che riuscivano a raccontare le loro storie.
Ho iniziato questa affascinante ricerca dopo essere stata al Museo della Grande Guerra di Gorizia, dove un piccolo oggetto ha attirato la mia attenzione.
Era così familiare, come se l’avessi già visto da qualche parte prima della visita al museo, come se quel piccolo oggetto facesse parte della mia storia. Poi l’ho riconosciuto: era una piastrina, una piastrina militare appartenuta a un uomo che aveva combattuto per l’onore della sua patria. Proprio come mio nonno… Sì, anche mio nonno ne aveva una quando faceva parte dell’aeronautica militare, quando ha rischiato ripetutamente la vita per il suo Paese. Per me è sempre stata una figura da cui prendere esempio, un uomo dotato di grande umiltà e pazienza.
Effettivamente era un ragazzone, tanto che lo chiamavano ‘Gigante buono’. Così come lui, erano anche suo padre e suo nonno: uomini, guerrieri valorosi e pieni di energia, pronti a superare qualsiasi ostacolo, mirando a un unico obbiettivo: arruolarsi e difendere la propria patria.
Ognuno di noi, entrando in questo museo, dovrebbe ripercorrere la propria storia e il proprio passato, ricercando anche nell’oggetto più banale dei frammenti di ricordi”.
